Mastella e oltre

Sul caso Mastella ci sono almeno due chiavi di lettura.
Primo, la procura ha ragione. In tal caso la politica sta facendo irruzione (ancora una volta pesantemente) in un ambito che non le compete e sta interferendo con un potere che deve restare indipendente.
Secondo, la procura non ha ragione. Il sistema politico sta reagendo alla scossa destabilizzatrice che proviene da una ristretta componente di un apparato dello Stato.
Dovremo aspettare per capire quale delle ipotesi è quella fondata. Personalmente, spero che l’inchiesta dei magistrati di Torre del Greco sia solida a tal punto da giustificare un simile terremoto.
C’è però una terza via, che non esclude le precedenti, ma che potrebbe essere corollario, e al tempo stesso spiegazione, di ciò che accade da anni nel nostro Paese.
Il sistema (termine scongelato dal vocabolario degli anni Settanta) è sbagliato. Tutto.
Che sistema è, infatti, quello in cui:
I politici vogliono giudicare al posto dei giudici.
I giudici vogliono governare al posto dei politici.
Un papa si tira indietro davanti alle prime protestucole di quattro professori e di un manipolo di universitari.
La pubblica opinione è nelle mani di un comico che fa ancora ridere.
Il timone dell’Italia è nelle mani di una banda di comici che non sanno di essere comici.
Il disfattismo è il partito politico di maggioranza.
YouTube è l’unico misuratore attendibile di consenso.
Il telefono cellulare serve a tutto fuorché a comunicare.
I referendum sono strumenti il cui unico vantaggio è regalare qualche giorno di vacanza in più agli studenti.
Ridateci Antelope Kobbler.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

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