Vecchiaia

Leggo un bel libro che mi ha regalato un amico, “Intervista sul cinema a Federico Fellini”, e mi soffermo su un passo, proprio all’inizio, che prende spunto da una citazione di Simone de Beauvoir: “La vecchiaia ti afferra all’improvviso”.
Dice Fellini: “E’ verissimo. Fino all’altro ieri ero sempre il più giovane del gruppo, in qualunque comitiva, in qualunque tavolata. Come diavolo è potuto accadere che nel giro di poche ore, un giorno, diciamo anche una settimana, io sia diventato improvvisamente il più vecchio?”
Non sono vecchio, ma ricordo benissimo quando mi sono sentito invecchiato. E’ accaduto in una mattina d’inverno di tre anni fa. Mi sono svegliato, ho fatto le solite cose e mi sono reso conto che non ero più giovane. Non mi chiedete dettagli, non saprei darveli. Non c’entrano le rughe, gli acciacchi, i capelli che se ne vanno. E’ un respiro interiore, lo senti. Percepisci gli eventi in modo diverso, hai reazioni nuove, sei più cauto quando dovresti osare e più scatenato quando ci vorrebbe maggiore cautela. Usi la rassegnazione come oppiaceo e ti droghi di cose da fare. E gioisci quando il panettiere, che ha la metà dei tuoi anni, ti dà del tu.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

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