Il totem Camilleri

Smaltendo una catasta di riviste arretrate mi imbatto in un’intervista a Gianrico Carofiglio pubblicata su un Panorama del febbraio scorso. Mentre leggo so già dove si andrà a finire, ho il callo per certe cose. Macino riga su riga fin quando non arrivo dove temevo che l’intervistatore avrebbe portato lettore, autore e compagnia bella: il paragone con Andrea Camilleri.
Oggi non c’è giallista, (siciliano, pugliese, lombardo, tirolese…) che non sia stato messo di fronte a questo ingombrante termine di paragone. La questione è irritante per molti: innanzitutto per il maestro Camilleri che ogni giorno si vede proporre come alter-ego letterari ora un autore di successo ora un perfetto sconosciuto; poi per il pubblico che legge le pagine culturali con la speranza che siano scritte e redatte da gente con un briciolo di fantasia; infine per gli autori che non ne possono più di essere schiaffati contro un totem.
Io la penso così: il fenomeno Camilleri è talmente ampio e peculiare da non poter esser preso a modello.
Eppure l’Italia è piena di anti-Camilleri dell’ultima ora, di anti-Montalbano inconsapevoli, di sobborghi di Vigata, almeno nelle recensioni oziose di chi non vuole leggere, capire e purtroppo spiegare. Potrei farvi un elenco sterminato di scrittori vecchi e nuovi che hanno subito questo trattamento ingiusto.
Ripeto: Camilleri è un inventore, un grande manipolatore di parole, un narratore geniale. Non gli si possono attribuire figli e figliastri ad ogni libro che viene pubblicato. Inoltre nella scuola del giallo italiano non conosco un solo folle che si sia sognato di copiare o di prendere a modello i suoi personaggi.
Scrivi gialli? Sei siciliano? Allora come minimo vuoi emulare Camilleri.
Scrivi gialli? Non sei siciliano? Allora come minimo vuoi diventare un anti-Camilleri. Ecco due esempi in spagnolo che mi riguardano: http://www.diarioadn.com/cultura/detail.php?id=23521 e http://w3.bcn.es/V01/Serveis/Noticies/V01NoticiesLlistatNoticiesCtl/0,2138,1653_1802_2_212356164,00.html?accio=detall&home=HomeBCN&nomtipusMCM=Noticia .
Abbiate pietà.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

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